Un pesce palla viene preso in giro per via della sua capacità di gonfiarsi. Ma un giorno, grazie ad un incontro speciale capirà che questa sua caratteristica è una qualità del quale essere orgogliosi.
Il Pallone Gonfiato
Nel profondo blu dell’oceano, tra alghe ondeggianti e coralli colorati, viveva un piccolo pesce palla di nome Spillo.
Spillo era gentile e curioso, ma si sentiva diverso dagli altri pesci. Ogni volta che si spaventava…
Puff!
Diventava tondo come una palla.
Gli altri pesci ridevano di lui.
"Guarda che buffo! Ti chiamerò Pallone Gonfiato!" — diceva il pesce pagliaccio.
"Ehi, Pallone Gonfiato, attento a non scoppiare!" — scherzava la murena.
Spillo si sentiva strano e spesso si nascondeva tra le rocce, sognando di essere un pesce normale.
Un giorno, mentre esplorava una grotta piena di conchiglie luccicanti, sentì un rumore strano:
Plof! Plof! Plof!
Spillo si girò e vide qualcosa muoversi tra le rocce. Prima un tentacolo… poi un altro… e poi altri sei!
Era un polpo!
"Chi sei?" — chiese Spillo, indietreggiando un po’.
"Mi chiamo Ottavio! E tu?"
"Spillo…" — rispose il pesce palla con voce intimorita.
Ottavio era un polpo vivace e curioso.
"Ehi, perché hai quell’aria spaventata?"
"Beh… quando mi spavento, mi gonfio come una palla…" — spiegò Spillo.
"Come una palla? Voglio vedere!" — esclamò Ottavio, allungando i tentacoli per toccarlo.
Ma Spillo, vedendo i tentacoli avvicinarsi, si agitò e…
Puff!
Si trasformò in una pallina rotonda e spinosa.
Ottavio scoppiò a ridere.
"Sei fantastico! Mai visto un pesce fare una cosa così!"
Spillo si sgonfiò pian piano.
"Non è divertente… Io mi gonfio solo quando ho paura. Gli altri pesci mi prendono in giro per questo. Mi chiamano Pallone Gonfiato."
Ottavio sorrise.
"Ma è un soprannome bellissimo! Non dovresti vergognarti di questa tua unicità!"
"Sai, anche io ho qualcosa di strano: posso cambiare colore e sparire tra le rocce!"
"Veramente?" — chiese Spillo, incuriosito.
Ottavio si concentrò e, in un attimo, la sua pelle diventò uguale alle rocce intorno.
"Tadaaan! Scomparso!"
Spillo sgranò gli occhi.
"Wow! Che incredibile magia!"
"Non è magia, è un trucco per difendermi dai pericoli! Proprio come te quando ti gonfi!"
Spillo sorrise.
"Quindi… non sono strano?"
"Per niente! Sei speciale, proprio come me!"
Qualche giorno dopo, mentre Spillo e Ottavio giocavano tra le alghe, videro un branco di pesciolini inseguito da un grosso barracuda.
"Oh no, il barracuda! Dobbiamo nasconderci!" — esclamò Ottavio con la voce che tremava dalla paura.
Ma Spillo, senza pensarci due volte, disse:
"No, Ottavio, tu nasconditi pure, ma io devo aiutare quei poveri pesciolini!"
Senza esitazione, si mise davanti al predatore e…
Puff!
Si gonfiò più grande che mai!
Il barracuda si fermò di colpo, spaventato da quella strana creatura gigante, e nuotò via.
"Ci hai salvati! Spillo il Pallone Gonfiato, sei il nostro eroe!" — esclamarono in coro i pesciolini.
Per la prima volta, Spillo si sentì fiero di sé.
"Forse essere un pesce palla non è poi così male!" — pensò.
Da quel giorno, Spillo divenne una celebrità e il soprannome Pallone Gonfiato smise di essere uno scherno: ora veniva pronunciato con ammirazione e rispetto.
Spillo e Ottavio diventarono inseparabili. Giocavano a nascondino tra le alghe, esploravano grotte segrete e ridevano insieme.
Spillo imparò a non vergognarsi più della sua capacità di gonfiarsi e, grazie a Ottavio, capì che la vera amicizia nasce quando si accettano le differenze.
E così, nel grande oceano, un pesce palla timido e un polpo curioso vissero mille avventure, dimostrando che le qualità speciali ci rendono unici… e perfetti così come siamo!
Fine.