Questa storia ci guida alla scoperta di Venezia, una città affascinante e popolata da tanti gatti curiosi! In questo video, incontreremo Vincenzo, un gatto dal carattere forte e testardo, che ama fare tutto da solo e rifiuta l’aiuto degli altri. Un vero spirito indipendente!
Vincenzo fa da sè
Venezia è una città magica, piena di canali, ponti e gondole che ondeggiano sull’acqua. Ma c’è una cosa che forse non tutti sanno: Venezia è una delle città con più gatti in assoluto! I gatti qui si muovono con eleganza sui tetti delle case e passeggiano tra i canali come veri re e regine.
I veneziani che vivono da anni nella città insieme ai mici, hanno imparato a conoscerli uno ad uno.
Spesso quando al mercato avanza del cibo, i pescatori offrono il pesce avanzato ai gatti per evitare che venga buttato. I mici, d’altro canto, sono molto contenti di questo trattamento e ringraziano i veneziani facendogli delle fusa.
Tuttavia, tra tutti questi gatti, ce n’è uno davvero particolare: il suo nome è Vincenzo.
Vincenzo è un gattone arancione ed era famoso in tutta la città per una cosa: la sua testardaggine. Non importava quanto difficile fosse un compito, Vincenzo rifiutava sempre l’aiuto degli altri.
“Vincenzo, vuoi che ti aiuti a portare quel pesce fino a casa?” gli chiedeva il pescivendolo.
“No, Vincenzo fa da sè!” rispondeva Vincenzo, afferrando con le zampette un pesce più grande di lui.
Mentre trascinava il pesce lungo una via, incontrò Agata, una sua amica piccione.
“Vincenzo, vuoi che ti aiuti a trasportare il pesce con il mio becco? Quel pesce sembra davvero pesante!”
E la risposta di Vincenzo quale fu?
“No, Vincenzo fa da sè!” stringendo il pesce con ancora più forza.
Arrivato a un piccolo ponte, Vincenzo decise di imbarcarsi su una gondola per arrivare prima a casa.
Un gruppo di gondolieri lo osservò e uno di loro disse: “Ehi, Vincenzo! Vuoi che ti aiutiamo a remare su per il canale?”
E quale fu la risposta?
“No, Vincenzo fa da sè!”
Ma il pesce era scivoloso e pesante. Quando Vincenzo cercò di attraversare il ponte da solo, il pesce scivolò all’improvviso, e Vincenzo, nel tentativo di trattenerlo, perse l’equilibrio. Con un tonfo, cadde nel canale insieme al pesce.
Bagnato e infreddolito, Vincenzo si arrampicò fuori dall’acqua, mentre Agata volava sopra di lui.
“Te l’avevo detto che era meglio chiedere aiuto!” disse con un sorriso gentile.
Vincenzo non rispose subito. Continuò a camminare con il pelo zuppo e il pesce ormai perduto.
E mentre il suo stomaco brontolava per la fame si imbatté in Bianca, la sua vicina di casa:
“Vincenzo, cosa è successo?! Sei fradicio!”
lui rispose:
“Stavo portando a casa la mia cena: un pesce enorme! Pensavo di riuscire a cavarmela da solo… E invece ora sono bagnato e affamato”.
Bianca lo aiutò ad asciugarsi e lo invitò a cena da lei: “Oggi offro io e non voglio sentire storie!”
Vincenzo accettò il suo aiuto e dopo aver mangiato, rifletté sulla sua giornata…
“Sarebbe stato più semplice se avessi accettato l’aiuto dei miei amici.”
Per la prima volta Vincenzo capì di aver sbagliato a voler fare tutto di testa sua.
Il giorno dopo tornò al mercato. Questa volta, vedendo il pescivendolo con un cesto pieno di pesci, disse:
“Mi aiuteresti a portarne uno fino a casa?”
Il pescivendolo sorrise e rispose: “Certo, Vincenzo!”
Insieme trasportarono il pesce fino alla porta di Vincenzo. Agata lo vide e gli disse: “Hai imparato la lezione, vero?”
Vincenzo annuì. Da quel giorno, non ebbe più paura di chiedere aiuto. Scoprì che gli altri erano felici di dargli una mano e che lavorare insieme rendeva tutto più facile e divertente.
E così, tra una passeggiata sui ponti e un salto tra le gondole, Vincenzo visse felice, ricordando che, a volte, accettare l’aiuto degli amici è la scelta più saggia.
FINE