Il detective Rocco il rospo e il suo assistente Topolino Tim devono risolvere un vero proprio mistero: dove sono finite le carote della coniglietta Bianca? Un bellissimo giallo per bambini com un colpo di scena finale!
Il mistero delle carote scomparse
Nel cuore del Bosco Frondoso, tra gli alberi secolari e i ruscelli scintillanti,si trovava un piccolo ufficio con una targa di legno scolpita:
"Rospo Rocco – Investigatore privato"
Il signor Rocco, un investigatore esperto con un impermeabile beige e una lente d’ingrandimento sempre pronta, era il miglior investigatore della foresta.
Al suo fianco, il suo giovane assistente, Topolino Tim, veloce e attento ai dettagli, prendeva appunti su un piccolo taccuino.
Una mattina, la porta si spalancò di colpo. Bianca la Coniglietta entrò trafelata, le orecchie dritte per l’agitazione.
— Investigatore Rocco, qualcuno ha rubato tutte le carote del mio orto! — esclamò.
Rocco si tolse il cappello e annuì. — Niente paura, cara Bianca. Noi risolveremo il caso!
Tim prese il suo taccuino. — Dobbiamo cominciare dalla scena del crimine.
Arrivati all’orto di Bianca, l’ investigatore Rocco si inginocchiò, esaminando attentamente il terreno smosso.
Indizio n.1: Impronte di zampe… più grandi di quelle di un coniglio, ma non troppo profonde.
Indizio n.2: Segni di trascinamento nel terreno, come se un sacco fosse stato portato via.
Indizio n.3: Un tessuto di stoffa blu, impigliato in un ramo vicino.
Tim osservò la stoffa. — Investigatore Rocco, questo sembra un pezzetto di sciarpa!
Rocco annuì pensieroso. Chi poteva avere interesse a rubare le carote di Bianca?
L’investigatore e il suo assistente si diressero subito alla ricerca dei possibili colpevoli.
Sospettato numero 1: Tonio, un grosso tasso, noto per la sua passione per il cibo.
Sospettato numero 2: Rina, una scoiattolina vivace che raccoglieva sempre scorte per l’inverno.
Sospettato numero 3: Lucio, un volpacchiotto furbo e famoso per i suoi scherzi.
Rocco e Tim, accompagnati da Bianca, si recarono per prima alla tana di Tasso Tonio e gli chiesero
— Tonio, dove ti trovavi ieri sera? — chiese Rocco.
Il grande tasso sbadigliò, stirandosi e rispose:
— “Ieri sera? Ovviamente ero in paese, alla Festa delle Castagne.
Non me la sarei mai potuta perdere per niente al mondo! Sapete, ho mangiato dieci porzioni di torta di castagne, che bontà!”
Usciti dalla tana, Rocco si confrontò con Tim.
"Mi sembrava che stesse dicendo la verità. Cosa ne pensi?"
- "Tasso Tonio è un gran golosone, ma non c'entra con il furto delle carote. La Festa della Castagne è la festa preferita di Tasso Tonio e si tiene una volta l'anno. Non aveva motivo di rubare le carote proprio quella sera.
E così i due investigatori si recarono verso la loro prossima destinazione, l’albero dello Scoiattolo Rina
— Rina, cosa hai fatto ieri sera? — chiese Tim.
Rina, facendo un sorriso amaro, rispose:
— Ieri sera stavo facendo provviste di noci quando ho fatto un salto troppo lungo tra due rami e sono caduta in un cespuglio spinoso! Sono rimasta lì tutta la notte a cercare di liberarmi senza pungermi troppo!
Consultandosi con l’assistente Tim, Rocco disse: "Direi che anche Rina è innocente.
Hai notato quanti cerotti aveva? La sua versione dei fatti è molto plausibile"
“Giusto! Non ci resta che andare che andare ad ascoltare la Volpe Lucio” rispose Tim
Rocco, Tim e Bianca si recarono dunque Lucio, che stava sonnecchiando sotto un albero.
Quando Rocco e Tim si avvicinarono, notarono subito qualcosa di strano:
indossava una sciarpa blu, la stessa del filo trovato tra i rami!
— Lucio, dov’eri stanotte? — chiese Tim, stringendo gli occhi.
— Oh, io? Beh, ero in giro… ma non ho rubato io le carote! — rispose Lucio frettolosamente.
Rocco sorrise e disse:
— Caro Lucio, il mio assistente Tim non ha nominato nessuna carota. Come fai a sapere che le carote sono sparite dall’orto di Bianca?
— Ehm… io… non… — balbettò Lucio, diventando rosso in viso per l’imbarazzo.
— Lucio, è inutile negarlo. Abbiamo trovato un pezzo della tua sciarpa vicino all’orto di Bianca. Vuoi dirci la verità?
Lucio abbassò le orecchie e sospirò.
— Va bene, lo ammetto! Ho rubato le carote, ma non per me!
Rocco si accigliò. — Ah no? Allora per chi?
Lucio si guardò intorno, poi indicò un tronco cavo poco lontano.
Dentro c’era una famiglia di piccoli ricci affamati.
— Sono rimasti senza cibo e l’inverno si avvicina… Volevo aiutarli. Ma non sapevo come chiedere le carote senza che tutti pensassero che stessi facendo uno scherzo!
Bianca, che aveva assistito alla scena da lontano, si avvicinò e guardò i ricci. Erano davvero piccoli e tremavano per la fame.
— Oh… se me l’avessi detto, avrei condiviso volentieri! — disse Bianca.
Rospo annuì. — Fare del bene è importante, ma bisogna farlo nel modo giusto. Se agisci alle spalle degli altri, anche la cosa più nobile può diventare un problema.
Lucio annuì. — Hai ragione, mi dispiace. Non succederà più.
Alla fine, decisero di fare squadra: Lucio avrebbe aiutato Lilla a ripiantare l’orto, e in cambio,
Lilla avrebbe regalato ai ricci una parte delle sue carote ogni settimana.
E così, il mistero delle carote scomparse fu risolto, e Bosco Frondoso imparò una lezione importante:
Parlare e collaborare è sempre la soluzione migliore.
Fare del bene è importante, ma bisogna farlo nel modo giusto, rispettando gli altri e chiedendo aiuto quando serve.
Rospo si lisciò il papillon con soddisfazione.
— Un altro caso chiuso, Tim!
Tim sorrise. — Chissà quale sarà il prossimo mistero!
E mentre il sole tramontava, i due investigatori tornarono al loro ufficio, pronti per una nuova avventura.
Fine.